"I media nazionali sono sempre più inadeguati e non sanno affrontare la gravità della crisi che sta travolgendo il Paese. Irresponsabilità dei giornalisti, normative arcaiche e connivenze col Palazzo sono malanni da debellare al più presto.
Nel 1941, a soli 25, un regista spietato ed egocentrico girò ‘Quarto Potere’. Lui era Oron Welles ed il film raccontava la storia di Charles Foster Kane, nella realtà il miliardario William Randolph Hearst. Non è questo il momento per cimentarsi in critiche cinematografiche e basta ricordare che la pellicola racconta con ossessiva precisione la parabola esistenziale di un uomo che ‘ama solo alle sue condizioni’ ed è disposto a qualunque cosa pur di raggiungere i propri obiettivi, utilizzando la stampa come un caterpillar. Fino a quando il suo impero non gli crolla addosso travolgendolo.
La vicenda di Kane-Hearst potrebbe suggerire uno scenario italiano, nel quale però il tycoon di turno non è solo un uomo di industria e di potere, ma anche un governante che chiameremo Mister B. E dove i possedimenti del protagonista non si limitano al ‘privato’, ma si estendono alla ‘cosa pubblica’.
Il coma del Paese dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti. I cittadini dovrebbero comprendere la drammaticità della situazione economica ed il peggioramento irrefrenabile della qualità della vita. Gli italiani sembrano cambiati, diventati violenti ed insensibili, nevrotici oltre il limite di guardia e pure, banalmente, privi dei requisiti minimi di educazione.
Il coma del Paese dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti. I cittadini dovrebbero comprendere la drammaticità della situazione economica ed il peggioramento irrefrenabile della qualità della vita. Gli italiani sembrano cambiati, diventati violenti ed insensibili, nevrotici oltre il limite di guardia e pure, banalmente, privi dei requisiti minimi di educazione.
Le generalizzazioni sono sempre volgari, ma in questo presente così difficile non è possibile nascondere la realtà. E sebbene qualcuno si salvi, la stragrande maggioranza di un ex popolo gentile si è trasformata in una mandria selvaggia, incontrollabile e superficiale.
Sul Belpaese incombe una cappa mefitica, il cielo di notte non ha stelle ed i giovani, che dovrebbero essere il motore che conduce al futuro, a migliaia si immaginano come concorrenti del Grande Fratello, veline o letterine, figuranti di reality o di presunti talent show d’ogni tipo, individuando in quella spazzatura televisiva l’unico mezzo per realizzare i sogni e per trovare un ‘posto al sole’.
E tra un provino e l’altro questi ragazzi si cimentano in concorsi improbabili, mandano curricula senza senso e a tappeto, inventano modi per sbarcare il lunario approssimativi e inappaganti, trascorrono giornate di attesa e di paura.
I genitori di questa gioventù che non si è bruciata per scelta, ma che è stata bruciata da politici in malafede, si trascinano tra preoccupazioni e passività, impotenti e sconfitti, ammutoliti e stanchi. E’ un panorama desolante e spaventoso, che non mostra alcuna via d’uscita. Quasi come lo scandalo della spazzatura napoletana.
Se però si accende la tv nel pomeriggio, di mattina o alla sera, giulivi presentatori ben pagati intrattengono ‘il popolo’ in amabili discussioni sul ‘fidanzamento’ tra Fabrizio Corona e Belen Rodriguez, sul nuovo santo ex mostro di Avetrana Michele Misseri, sulla più evoluta protesi per ingigantirsi il seno, sul prossimo cinepanottone di Natale, sull’imminente matrimonio di un principe inglese.
I Tg, da parte loro, sono impegnati in una distruttiva corsa all’omissione, tra interviste a ministri o esponenti di partito da strapazzo che dichiarano tutto ed il contrario di tutto e rubriche nelle quali si mostra un mondo che non c’è. Chi cerca di salvarsi da questo meccanismo di disinformazione di massa fugge come può ed insegue trasmissioni consolatorie, come ‘Vieni via con me’, nelle quali un arcaico modulo narrativo, riassumendo malanni e sventure, costruisce un altro ed altrettanto temibile grande inganno.
Fazio e Saviano, ma anche altri ‘paladini’ della ‘libera informazione’, potrebbero essere descritti come i gestori di uno zoo nel quale è ospitato l’ultimo felino vivo di una qualche razza misteriosa ed estinta e fanno finta che fuori dalla gabbia, in una prateria immaginaria i fratelli del povero animale recluso scorrazzano felici per qualche prateria. Dall’altra parte, intanto, altri milioni di individui si beano con il Grande Fratello ed il cerchio dello share è chiuso. Perchè sia l’uno che l’altro ‘prodotto’ hanno lo stesso padrone, ovvero Endemol. Che altri non è se non Mister B.
Dei giornali stampati è inutile parlare: sono sempre meno letti, meno comprati e peggio scritti. Nutrono coi loro retroscena il Palazzo e nulla sanno dire a lettori che li sfogliano distrattamente, attenti per lo più alle notizie più hard: un bel delitto, un amorazzo sguaiato tra calciatori e starlette, i necrologi. Chissà quanti sono i commessi di un supermercato che si felicitano per l’ultimo ‘scoop’ sulla dimissioni ipotetiche del ministro Carfagna e quanti sono, invece, i navigatori del web che cercano le sue immagini e clikkano su articoli del tipo “Mara Carfagna compie 34 anni: ricordiamocela nuda su Max”. Vedere per credere con commenti annessi.
I ‘critici di sistema’, quelli che in un passato remoto a sinistra erano chiamati ‘contestatori globali’ sono capitatanati da due bislacchi personaggi, amatissimi da seguaci tanto acritici quanto i fan di Mister B. Si chiamano Beppe Grillo e Nicola Vendola detto Nichi. Il primo, ieri, ha attaccato il secondo: “Vendola fa politica vecchia. Sta lì che promette e fonda partiti, ma non è più tempo di partiti, non c’è più storia del Pci che tenga, o tradizione, o destra e sinistra. Questo è il tempo dei giovani e della loro forza in Rete”. Il comico genovese, un ragazzotto di 62 anni, che forse non distingue internet da un calesse, si è beccato subito una risposta secca: “Quella di Grillo è una deriva di integralismo. E si tratta, a mio parere, di un fenomeno piuttosto preoccupante: perché se ciascuno sente di possedere il metro per giudicare, si finisce in una sorta di giudizio universale permanente. Io penso che la politica sia il campo della verità con la “v” minuscola, ma se qualcuno pensa di avere sempre la verità con “v” maiuscola, è chiaro che finisce poi per sentirsi Savonarola”.
Il governatore pugliese, sempre più immerso nel proprio ruolo di ‘poeta’, non si è accorto ovviamente che con la sua ‘reazione’ stava facendo quello che sosteneva di non fare mai: ovvero giudicava Grillo e sanciva la fissità di una regola. Come Mister B i due leader ‘antagonisti’ sono immagini dello stesso fenomeno: la sconfitta del buon senso diffuso.
Intanto altri ‘rappresentanti del popolo’, per esempio Casini o Rutelli, Bocchino o Fini, La Russa o Bondi, Bersani o Letta e chi più ne ha ne metta sono occupatissimi nel disegnare nuovi equilibri poltroneschi, pensando ad un dopo che però nessuno è in grado di spiegare ai cittadini.
Ed i ‘controllori del potere, ovvero i media, invece di sguinzagliare i propri inviati per far raccontare loro lo stato drammatico in cui versa la nazione si trastullano friggendo aria. In questo abisso illogico e quasi comico è caduta persino l’innocua ‘Domenica sportiva’, che ha sostituito la secolare ‘moviola’ con un tale che Aldo Grasso, de ‘Il Corriere della Sera’ ha definito in questo modo: “Adesso c’è questo Bacconi che fa discorsi simili a quelli che anni fa facevano i cultori della semiologia (disciplina che, in ambito critico, pretendeva un suo ruolo, ma che alla fine si è rivelata pleonastica, come il magma index), sembra dire cose intelligenti e invece pesta acqua nel mortaio”. E’ tutto dire.
Lo stato del Paese, insomma, come andiamo ripetendo da mesi, ha raggiunto livelli di criticità più che seri. Informare i cittadini e permettere la formazione di una coscienza critica è il compito dei giornalisti, eppure tutto questo in Italia non avviene da tempo, Le conseguenze rischiano di essere nefaste per la democrazia.
Ecco la notizia del giorno, lo ‘scoop’ da premio Pulitzer. Ma è troppo sciocco per trovare editori che lo pubblichino e per questo non si riesce a rompere il silenzio, in nessun modo."
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