Si parla del 10 aprile, scadenza indicata alle ambasciate straniere insieme all'invito a lasciare il paese, per indicare la data in cui la Corea del Nord potrebbe effettuare provocazioni aggiuntive, tra cui il temuto lancio di missili. Lo riferisce l'agenzia Yonhap, citando il portavoce dell' Ufficio presidenziale sudcoreano, Kim Haing, precisando che al momento non ci sono però «segnali specifici».
LE POSSIBILITÀ:Kim, in particolare, ha riferito le valutazioni fatte nel corso di una riunione tenuta all'Ufficio presidenziale da Kim Jang-soo, capo del Servizio di sicurezza nazionale, secondo cui «ci stiamo preparando per questo tipo di scenario, lasciando aperta ogni possibilità». Inoltre, «non ci sono al momento segnali di una guerra su vasta scala, ma il Nord dovrebbe prepararsi per rappresaglia in caso di qualsiasi conflitto locale». La recente ondata di minacce promossa dalla Corea del Nord ha lo scopo di spingere la presidente sudcoreana Park Geun-Hye, insediatasi a febbraio, ad allentare la politica dura verso il Nord, facendo leva sui timori della sicurezza a rischio, sempre secondo i giudizi di Kim. Tuttavia, «i sudcoreani non sono soliti farsi ingannare dal Nord, affrontando con misura tutte le minacce».
USA: TEST MISSILISTICO RIMANDATO:Gli Stati Uniti hanno deciso di rimandare un test missilistico in programma da tempo martedì in California per evitare i provocare la Corea del Nord in questo momento di tensione nella Penisola Coreana. Una fonte del Pentagono ha spiegato che l'Amministrazione ha preso una decisione «saggia e prudente» per evitare «incomprensioni e valutazioni sbagliate».
GIAPPONE: "ABBATTEREMO I MISSILI": Il Giappone abbatterrà i missili balistici qualora la Corea del Nord decida di lanciarli. Lo riferisce l'agenzia Kyodo citando fonti del governo secondo cui il ministro della Difesa, Itsunori Onodera, ha ordinato alle forze di autodifesa nipponiche di «neutralizzare» qualsiasi vettore possa costituire un pericolo per il Paese. L'ordine di abbattimento, disposto dal ministro della Difesa, è il primo del suo genere deciso prima di un formale annuncio da parte della Corea del Nord, come infatti è accaduto nelle altre tre volte precedenti. «Non c'è l'elevata possibilità che un missile possa essere indirizzato contro il Giappone, ma abbiamo deciso che è giusto essere pronti contro ogni evenienza», ha detto una fonte. Nel corso della giornata si erano rafforzate le voci di preparativi contro un'eventuale provocazione di Pyongyang.
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